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L'abbazia dei SS. Niccolò e Cataldo fu fondata dal conte di Lecce Tancredi, ultimo della stirpe normanna degli Altavilla, entro il 1179, perché del settembre successivo, il 1180, è il diploma costitutivo ufficiale come, tra l'altro, è ricordato da due sibilline epigrafi in versi leonini, ritenute l'esempio stilisticamente più compiuto di tale scrittura celebrativa. Nell'epigrafe sul portale laterale che immette nel chiostro del XVI secolosi è voluto individuare il "mastro" o l'architetto che, per conto di Tancredi, innalzò il complesso conventuale che, come quello coevo del duomo di Monreale, fu affidato ai benedettini e arricchito di un notevole patrimonio costituito da possedimenti che confinavano con la nuova fondazione, prossima alla città, e arrivavano fino alla marina. L'abbazia dipendeva direttamente dalla Santa Sede. L'incremento del patrimonio fu sempre costante nel tempo e Ugo di Brienne, per esempio, donò il fiume Idume compresi i paludosi terreni confinanti.