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L'autore ha sentito una irrefrenabile esigenza di narrare, a se stesso ed agli altri, anche se in maniera leggermente romanzata, alcuni avvenimenti della sua vita che, nei momenti più impensati, gli ritornano in mente per ricordagli da dove è venuto e come è diventato uomo. Nessuna esaltazione del proprio Io, nessuna trasformazione o interpretazione forzata di fatti ed avvenimenti, né una pedissequa cronistoria degli stessi che, pur se inquadrati nel tempo e nello spazio, sono riferibili solamente al processo di personale formazione umana di un qualsiasi "Ninetto" nei suoi primi 13 anni di vita, vissuti tra il 1940 e il 1953. Non sempre gli avvenimenti si sono verificati proprio così come si susseguono nei vari capitoli perché a volte si è preferito stare dietro al fluire del pensiero, dei legami affettivi e logici emersi al momento della narrazione stessa che alla cronologia degli stessi. I personaggi ed i fatti, comunque, sono reali anche se i nomi sono di fantasia...
