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"I testi della presente raccolta sono legati da una frequentazione con la scrittura che l'autore, Folco Zanobini, ha costruito dal 2005 fino al 2016, in quella che è la sua terza esperienza editoriale. Essi sono pertanto anche una viva testimonianza, come si conviene alla poesia, della parola intesa elettivamente quale esperienza umana, fiorita nel crogiolo al pari fervido e inquieto dell'animo. Il rapporto, quantomeno la relazione, con la dimensione del tempo detta la misura ineludibile della vita, il suo transito, nel duro vaglio delle ore e dei giorni. Eppure l'autore si persuade piuttosto di una pacifica casualità che genera e soggiace alla sfera umana e che istruisce il flusso incoercibile degli eventi, le unioni o le sue divergenze d'intenti, la costituzione dei legami affettivi, la tessitura delle fragili emozioni, quindi gli incontri e le inappellabili separazioni che ricorrono come una ferita nell'essere." (Mattia Leombruno, Presidente Fondazione Mario Luzi)