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"Il treno è una sorta di non luogo, o di altro spazio, psichico ed emotivo, entro cui rifluisce un'altra parte di noi, una sua rinnovata veste, si rigenera e struttura in altre forme e modalità quella vita corrente che spesso ci fissa o inchioda a una immagine artefatta di noi. Tutto è perciò in discussione, rimescolate le carte sul tavolo da gioco delle nostre esistenze, incerto il suo esito ma proprio per questo così vivo, reso vitale da un labile destino. I viaggi di andata e ritorno sono una carovana di pensieri in entrata e uscita dalla nostra memoria, intesa anche quella più radicata, profonda e inconscia, fra reminiscenze storicamente date, raffigurazioni irreali, talora fantasiose, o solo allegoriche, perché la memoria mitizza perfino il fatto biografico." (Dalla prefazione di Mattia Leombruno, Presidente della Fondazione Mario Luzi - marioluzi.it)