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Il linguaggio dell'Autore fa leva potente sull'elemento onirico, evocativo della poesia, e induce il lettore a contattare parti sé, a lasciare che la memoria faccia il suo gioco. Cos'è il mare-memoria se non inconscio, sogno, storia vissuta/fantasticata che ci portiamo dentro, spesso inconsapevolmente, di cui la poesia ci restituisce la traccia?, suono odore immagine sensazione, permettendoci di ricordare, mettere a fuoco, com-prendere. Il poeta è, anche, uno psichiatra; i due aspetti sono intimamente legati; talvolta le due figure hanno un solo sentire: "...io che un tempo fui quell'uomo valoroso/oggi vado, ancora a piedi nudi,/in questi giardini di polvere a ondate,/in quest'aria immobile del Vittorio Emanuele/dov'è ormai la mia casa, alla IV Divisione". "Il grande nuotatore" si conclude con le "Poesie per il figlio", toccante raccolta nella raccolta.