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"Emanuela Patriarca si fa largo e riordina gli anni, quelli vissuti da sua nonna Tomassina che nei racconti sono giunti fino a lei, vi rinviene un filo logico o solo un filamento di emozioni che forse come mai eternamente congiungono. Adesso che distiamo da loro le cose ci appaiono con definitiva chiarezza, tutto ci parla. Alla fine tornano ancora ad una prima stagione, l'origine, la nascita, il senso, di nuovo la parola ad intrecciarsi con quella oscura ancora non svelata. Non vi è alcun errore in questa assoluta perfezione e finitezza che ci tiene in ascolto perché verrà la rosa del colore che amammo." (dalla Prefazione di Mattia Leombruno - Presidente della Fondazione Mario Luzi)