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Il volume presenta i risultati della ricerca sul lavoro degli assistenti sociali, realizzata dal Dipartimento di Scienze Politiche di Pisa nell'ambito del programma PRIN "Le professioni dello spazio pubblico oltre la crisi". La ricerca prevedeva una Survey nazionale e due distinte indagini sulle rappresentazioni del ruolo professionale e delle sue trasformazioni. Il titolo della ricerca, II Servizio come Professione, intende esprimere l'ambivalenza che attraversa il lavoro dell'assistente sociale tra la dimensione tecnico-organizzativa (professione) e la motivazione esplicitamente vocazionale (servizio). Nelle politiche sociali si sono affermati criteri e pratiche d'impresa che hanno penalizzato la figura dell'assistente sociale, in termini di precarietà lavorativa, marginalità organizzativa e progettuale, carenza di strumenti di valutazione dei progetti in corso o realizzati e soprattutto di misconoscimento della motivazione professionale del servizio. I tratti del servizio come professione (la relazione di aiuto, l'ascolto, la cura), la sovrapposizione tra tempo di lavoro e tempo di vita, l'investimento nel lavoro di risorse emotive e la crescente subalternità del ruolo rappresentano in modo paradigmatico i caratteri della "femminilizzazione del lavoro". La centralità della relazione con l'alterità ferita dai processi di impoverimento-emarginazione-esclusione costituisce un'opportunità per dar luogo a pratiche discrezionali non totalmente assoggettate alla macchina amministrativa e organizzativa dei servizi.