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Farmtecture, neologismo ideato dall'architetto Danilo Capellini in collaborazione con il Prof. Paolo Berni, dalla fusione di "farm" e "architecture", per definire una collaborazione tra agricoltura e architettura in base di un metodo nuovo di pensiero e offrire all'uomo risposte al bisogno di benessere e soddisfare le necessità alimentari. L'architettura ha creato un nuovo ordine di spazio, perché l'agricoltura ritornasse nell'ambiente urbano con una nuova forma urbis, ristabilendo l'ideale rapporto uomo/città, deteriorato attraverso l'urbanizzazione selvaggia. L'agricoltura contribuisce ripensando il complesso rapporto uomo/città/coltivazioni, con un modo di gestione innovativo, diverso dal classico fattoria/ambiente, con l'uso di fonti rinnovabili e riuso di reflui urbani come risorse. Farmtecture, come dimostrato dallo studio Capellini archtects, è adattabile a specifici requisiti di Vertical Farm o Floatig Farm, dove Farmtecture occupa una zona d'acqua prossima a una città. I sistemi produttivi acquacolturali e agricoli, sono integrati, efficienti, compatibili con l'uso sostenibile delle risorse rinnovabili e con l'obiettivo del massimo reddito, ottimizzato attraverso il metodo della programmazione lineare in agricoltura. Inoltre, Farmtecture offre la possibilità di produrre a km "0", beni e prodotti di qualità certificata e con tracciabilità totale.