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Il romanzo "Amina", settimo del suo autore, ne continua le ricerche nelle ambiguità del "vero". I luoghi sono principalmente l'Egitto e il Libano, il momento storico quello tra la guerra dei Sei Giorni e l'offensiva "Pace in Galilea" di Israele. Nello sfondo l'Italia, incancellabile riferimento e memoria. Scalìa, giornalista o forse spia, cercando di definire chi mai fosse Fausto, misterioso marito di Amina di cui è diventato l'amante, cela la propria identità con menzogne. La realtà in cui si trova a operare, però, elusiva e contraddittoria, così i diversi personaggi e narratori della storia, non gli daranno il conforto di una credibile versione dei fatti e menzogna e verità finiranno per avere la stessa valenza, la medesima autorevolezza. Una corrente di erotismo percorre il romanzo, la ricerca di Fausto un'indagine nelle angosce, i desideri, le frustrazioni, il corpo stesso di Amina. Centrale, tra i personaggi, è il cavaliere De Maria: maschera, deux ex machina, sinistro interprete delle voci altrui, depositario delle risposte non-risposte (ipotesi?) alle domande che Scalia - e forse il lettore con lui - si pone.