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"I Lettori di manoscritti" esce come articolo il 26 agosto del 1906 su "L'illustrazione italiana", periodico di cronaca e divulgazione fondato a Milano dalla casa editrice Treves. Scritto con il piglio e l'acume del giornalista, è una spassosa satira sull'usanza dell'epoca degli aspiranti autori di interpellare scrittori famosi per avere un giudizio sui propri scritti, mancando del supporto delle odierne agenzie letterarie. Lo stile, ben lontano dal sentimentalismo romantico tipico di De Amicis, rientra nell'altra sua tendenza al realismo e al bozzetto, che pure traspare nella sua produzione più squisitamente letteraria. Ma leggere uno scritto del De Amicis icastico e graffante come questo è davvero una piacevole novità letteraria, segno che anche il più romantico e paziente dei pedagoghi, talvolta, può cedere al disappunto - sentimento nobilissimo - di fronte allo sciacallaggio di chi non ha il minimo rispetto per la quiete altrui.