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Dramma in tre atti di Luigi Pirandello, l'"Enrico IV" si presenta come un approfondimento del concetto di "pazzia", nonché uno studio sul tema - caro all'autore - del rapporto tra finzione e realtà. Quest'opera letteraria mette in evidenza il relativismo psicologico in cui Pirandello credeva: tutti gli uomini nascono liberi, ma il caso interviene impedendo loro di esprimere le proprie volontà, imprigionati dalle convenzioni di società precostituite. Trama: un nobile del primo '900 prende parte ad una mascherata in costume nella quale impersona Enrico IV; alla messa in scena partecipano anche la donna che egli ama (Matilde Spina) ed il suo rivale in amore (Belcredi), che durante una cavalcata volutamente disarciona Enrico IV. Nella caduta quest'ultimo batte la testa convincendosi di essere realmente il personaggio che stava rappresentando. La follia dell'uomo verrà assecondata dai familiari, conoscenti e servitori, per alleviare le sue sofferenze. Biografia di Maria Luisa Catalano, introduzione di Ada Palma.