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Fra Quattro e Cinquecento, quando Torino si affermò come nuova capitale del ducato di Savoia, il complesso di famiglie che l'aveva amministrata per oltre due secoli - il vero e proprio corpo della città - si sgretolò nell'arco di pochi decenni, segnando un radicale cambiamento nella politica e nella società cittadina. La necessità di conservare il patrimonio unito per garantire continuità al ruolo politico della discendenza spinse molte famiglie ad adottare rischiose strategie di successione, privilegiando l'erede unico, l'indivisione dei beni e la coabitazione dei fratelli. Il prezzo fu l'indebolimento delle parentele e la rapida scomparsa di un'intera società politica, vittima della sua stessa strategia di sopravvivenza.