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Questo numero di "Meridiana", lungi dall'esaurire un tema dalle dimensioni gigantesche, si propone, attraverso l'analisi di alcuni case studies, di avviare una riflessione sui processi di trasformazione che hanno tratto origine ed alimento dalla rivoluzione produttiva degli ultimi quarant'anni e di cogliere alcuni aspetti che conferiscono a questo fenomeno il senso di una cesura epocale dalla quale emergono nuove domande imposte alla contemporaneità. Una riflessione che si pone lo scopo di tracciare una mappa di temi e di problemi, di sviluppare ragionamenti e individuare chiavi di lettura in grado di interpretare realtà differenti travalicando l'ambito ristretto dei casi trattati. Parlare di deindustrializzazione vuol dire parlare di declino industriale e di spostamenti di donne e uomini verso paesi e continenti differenti, di trasformazioni tecnologiche e di disoccupazione, di movimento dei capitali e di produttività, di forti ricadute sulle economie di intere aree e sugli equilibri delle comunità, sugli stili di vita e sui percorsi professionali. Vuol dire parlare di crisi delle ideologie e di indebolimento delle rappresentanze sindacali, di trasformazione delle forme del lavoro e del conflitto sociale. Ma vuol dire anche analizzare il modo in cui si è reagito a queste trasformazioni, vuol dire parlare di nuove occasioni di sviluppo e di lavoro, di scelte per i territori e di risposte delle istituzioni locali, di politiche pubbliche...