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Il Quattrocento in Piemonte è un periodo di grande interesse per la storia dell'architettura; mentre si consolida il patrimonio dell'epoca medievale, legato a una tradizione acquisita di conoscenze tecniche e di maestranze, si aprono i nuovi temi del costruire "all'antica". Il marchesato di Saluzzo costituisce uno dei principati maggiormente ricettivi, pronto ad accogliere sia la manodopera specializzata di costruttori e lapicidi aggiornati alle novità del Gotico internazionale, sia i protagonisti dell'arte rinascimentale provenienti dalla Lombardia e dalla Liguria. Il ruolo dei Saluzzo nel panorama artistico italiano attende di essere rivalutato anche nell'architettura e nella storia urbana, un ruolo rilevante che si può confrontare con il mecenatismo svolto dalle signorie del centro-nord della penisola (dagli Sforza agli Este, dai Gonzaga ai Montefeltro) e con i principi confinanti di Savoia e Monferrato. Lo studio ha intrecciato le testimonianze documentarie con la lettura dell'architettura e del tessuto urbano, considerandoli come fonte e documento storico. Precisi strumenti di lettura consentono ad un pubblico ampio di rileggere episodi significativi della cultura architettonica saluzzese, attraverso le sue principali componenti: il cantiere, la committenza e le maestranze. Gli studiosi trovano nel testo estesi ed inediti riferimenti documentari e iconografici, affiancati ad analisi attente del patrimonio storico e architettonico stratificatosi nel corso dei secoli.