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Il Partito d'azione veneto, nato nell'ottobre 1942 a Treviso nello studio dell'avvocato Leopoldo Ramanzini, trova le figure di maggior spicco nei bellunesi Flavio Dalle Mule, Ernesto Tattoni, Attilio Tissi; nei padovani Egidio Meneghetti, Ugo Morin, Giuseppe Zwirner; nel rodigino Lino Rizzieri; nei trevigiani Leopoldo Ramanzini, Enrico Opocher, Bruno Visentini; negli udinesi Fermo Solari, Alberto Cosattini; nei veneziani Silvio Trentin, Agostino Zanon Dal Bo, Armando Gavagnin, Luigi Martignoni; nei veronesi Giuseppe Tommasi, Francesco Viviani; nei vicentini Antonio Giuriolo, Licisco Magagnato, Mario Dal Pra. Accanto a loro operò una folta schiera di comprimari e di militanti più o meno oscuri, i cui nomi compaiono tra i membri di CLN provinciali e comunali, di amministrazioni locali o come esponenti di sezioni di periferia; essi in vario modo si adoperarono per l'affermazione delle idee del partito, dopo essere stati spesso partigiani combattenti. Anche di loro è fatta la storia del Partito d'azione nella regione. L'accento dunque è posto sugli azionisti veneti, più che sulle strutture del partito, alla luce della frase di Ferruccio Parri, usata parzialmente nella prima parte del titolo: "Non siamo un partito, ma solo uomini di buona volontà".