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Personaggi, comportamenti, rituali, stereotipi che hanno caratterizzato ambienti impiegatizi otto-novecenteschi non sono a tutt'oggi completamente scomparsi. E quanto sembra volerci dire Isabella Zanni Rosiello, che ha puntato lo sguardo su coloro che, addetti a monotone attività di scrittura, sono rimasti anonimi impiegati senza volto o "donchisciotte del tavolino". Ma come fare la storia di chi sembra non avere storia? L'autrice si è servita di opere di scrittori più e meno noti, come Carlo Montella, Emilio de Marchi e Piero Jahier, e di film di successo, come "Le miserie del signor Travet" e "Policarpo ufficiale di scrittura" di Mario Soldati. Per la prima volta letti attraverso la lente storica offrono interessanti e inediti squarci di vita quotidiana in ufficio e a casa. Questo libro è un invito a storici e a letterati a ripensare ai rapporti tra storiografia e fonti, a possibili sconfinamenti tra la storia e altre discipline umanistiche, a eventuali relazioni/distinzioni tra letteratura, cinema e storiografia e tra narrazioni storiografiche e narrazioni di finzione. E anche un invito a quanti hanno avuto a che fare, per una qualche ragione, col mondo della burocrazia - e a chi nella vita non è capitato? - a meglio conoscerlo, per meglio da esso difendersi.