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"La mostra di Alessandro La Motta presso il Museo dell'antica città di Spina, concretizza lo spazio di un incontro fra le statuette antiche di dee e devote, rinvenute nelle tombe, e le opere moderne ad esse ispirate. Le trasfigurazioni proposte, trascolorate e rarefatte, quasi a voler manifestare lo scorrere del tempo su quegli antichi archetipi, trasmettono un vigore ancestrale, che ne rivela l'imperitura essenza. E proprio dal rispecchiamento puntuale delle moderne forme, gemmate su prototipi greci, sugli originali spineti si genera lo spazio del dialogo e si riannodano i fil di una remota radice comune." (Paola Desantis)