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Un nome che è una condanna e un'assoluzione insieme, cinque lettere di fuoco: Giuda. Una vita sbagliata, o forse la più giusta possibile, per lui abbandonato molto piccolo dalla madre, cresciuto con un nonno amorevole, eppure con un vuoto dentro profondo come una voragine, e incolmabile. Un vuoto in cui rimbomba quel nome assurdo, che suona quasi come uno scherzo crudele. Giuda, killer di professione, Giuda che piace alle donne ma che non sa affezionarsi a nessuna, fedele solo alla scia di sangue che si lascia dietro, un giorno dopo l'altro, un delitto dopo l'altro, con sinistra, metodica precisione. Giuda che si nutre di male e sembra non essere mai sazio, Giuda che sa tradire, perché omen nomen. Ma ci sono delitti che sono troppo anche per un uomo così.