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Mentre nulla e nessuno sembrava in grado di contrastare il fascismo nella sua marcia verso la conquista del potere, gli Arditi del Popolo irrompono sulla scena politica scompaginando gli equilibri tra le forze in lotta. Nati nel giugno del 1921 per impulso di un pugno di soldati dei reparti d'assalto, gli Arditi demoliscono il mito dell'invincibilità fascista, impartendo sonore sconfitte agli squadristi in camicia nera e mettendo in crisi l'intera macchina propagandistica del Regime, abituata a giustificare le violenze antipopolari in nome dei valori sacri alla Patria. Fatti oggetto fin da subito delle particolari attenzione del governo e delle forze dell'ordine e osteggiati anche dei leader dei partiti operai, gli Arditi del Popolo conducono un'impari lotta contro le milizie fasciste, ottenendo importanti vittorie e costituendo, persino dei giorni della Marcia su Roma, una trincea che i seguaci di Mussolini non riuscirono a superare neppure con l'aiuto dell'esercito e della polizia. Introduzione di Cristiano Armati.