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Se si chiede che cosa significhi il dominio della figura di Socrate nell'opera platonica, cosa significhi il fatto che Platone dappertutto pone Socrate in persona là dove si tratta delle più alte istanze filosofiche, soltanto l'opera stessa può dare una risposta in proposito. Ma questa risposta in primo luogo, sul piano della vita platonica, deve suonare così: Platone ha avuto nella sua vita un destino, di fronte al quale tutto quello che d'altro gli capitò - incontro con persone, con lo stesso Dione; i lunghi viaggi, financo a trovare i sapienti pitagorici e i sacerdozi egizi; l'azione politica, persino l'intrattenersi nelle cose di Sicilia - si abbassava a semplice episodio. Infatti tutto questo ha impresso nella sua opera più o meno evidenti tracce, ma nient'altro che tracce; e si comprende per contrapposto la grandezza dell'unico suo destino. Questo destino si chiamava Socrate.