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I saggi raccolti in questo volume - affrontando temi che spaziano dalla vecchiaia alla calunnia, dal bacio ai capelli fino alla paura e al rifiuto della "diversità", in particolar modo degli stranieri - avvicinano il lettore alla mentalità degli uomini e delle donne vissuti nei paesi dell'area mediterranea in età medievale, per evidenziare nella storia del "territorio" l'impronta della componente umana nella sua complessità non solo di azioni ma pure di convinzioni e convenzioni. Nel Medioevo, infatti, gli individui erano capaci di elaborare un immaginario straordinariamente ricco, di "leggere" nel reale l'impronta divina e di attribuire un significato simbolico a ogni cosa. Il simbolismo e l'immaginario confortavano l'interpretazione del mondo: l'uomo assegnava un valore simbolico ai gesti, ai colori, alle forme e dava così contenuti alle sue "idee". Non manca la straordinaria e inquietante attualità rivelata da certi comportamenti condivisi e persistenti restituiti alla dimensione storica dall'analisi dei quadri mentali collettivi d'età medievale nelle loro prospettive simboliche e immaginarie all'interno dell'ambito sociale, affettivo, religioso e politico.