Tab Article
La Carte du Pays de Tendre (riprodotta e allegata a questo libro che la descrive minuziosamente) fa parte del primo volume di un ponderoso e quasi dimenticato romanzo storico, Clélie, scritto alla metà del Seicento da Madeleine de Scudery, animatrice dei uno più raffinati salotti parigini. Incisa (sembra) da François Chauveau, è rimasta popolare per secoli giungendo carica di fascino sino ai nostri giorni, universalmente riconosciuta come primo esempio di cartografia emozionale (disegnata a più mani dalle frequentatrici del salotto), un tentativo, cioè, di legare i luoghi alle emozioni che essi provocano o che da esse sono identificabili. La Carte non è, però, solo una mappa di emozioni o un itinerario che un innamorato deve seguire per giungere alla felicità, o una sorta di guida turistica per godere al meglio del viaggio amoroso. Non è neppure solo un gioco creato per deliziare i salotti francesi della metà del Seicento e in particolare le précieuses, le signore colte e raffinate che ne animavano le conversazioni. Essa è, anche e soprattutto, una sfida lanciata da queste femministe ante litteram agli uomini del loro tempo e alla società e ai costumi che essi si erano costruiti su misura.