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Questo mio lavoro vuole essere un invito ad utilizzare al massimo gli spazi aperti delle nostre scuole e dei nostri nidi. Spazi preziosi soprattutto per i bambini di oggi che trascorrono troppe ore al chiuso e seduti. Ho cercato di dimostrare che non basta aprire la porta e far uscire i bambini. Il mio scopo è stato quello di indicare un metodo di lavoro e non quello di fare un elenco di giochi. La lunga serie di giochi raccontati e che ho chiamato micro-storie è infatti scaturita dal mio modo di essere tra i bambini. Comportamento che ha profonde radici teoriche, che crede nell'esistenza della cultura infantile, che teme il rischio di vederla sempre più soffocata. Purtroppo quando li portiamo a giocare fuori sottovalutiamo paurosamente questo momento che oggi è molto più prezioso di un tempo. Quando non sono costantemente bloccati, quando hanno spazi-materiali-tempi giusti, i bambini sanno bene cosa fare ma non possono improvvisarsi in poche ore. Serve continuità e quotidianità per acquisire nuovi sguardi sul "fuori". Servono tempi di apprendimento lunghi e questi possono essere assicurati dalle scuole e dai nidi.