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Tolkien non apprezzava del tutto le biografie. O, meglio, non gli piaceva l'uso di questo genere letterario come strumento critico. "Una delle mie più radicate convinzioni", disse una volta, "è che investigare sulla vita di un autore sia un modo inutile e sbagliato di accostarsi alle sue opere". Ma era senza dubbio consapevole che visto l'enorme successo dei suoi romanzi qualcuno dopo la sua morte ne avrebbe pubblicata una su di lui. Negli ultimi anni della sua esistenza fece dunque qualche "preparativo", annotando con spiegazioni e commenti vecchie lettere e documenti, e scrivendo anche qualche pagina sulla sua infanzia. Questo libro nasce innanzitutto dalla lettura di quei testi, in gran parte inediti, cui Humphrey Carpenter ha avuto accesso grazie alla generosità dei quattro figli di Tolkien, oltre che dai ricordi delle tante persone che lo hanno conosciuto da vicino. Carpenter ricostruisce il contesto storico e culturale in cui Tolkien si formò e lavorò, rievoca l'ambiente familiare e la cerchia delle amicizie (su tutte, il gruppo degli Inklings, con C.S. Lewis), si sofferma sulla genesi dei suoi capolavori e sottolinea la valenza religiosa della sua opera.