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Non ricordo la data, diciamo un paio di anni fa. Due giovani extracomunitari con la faccia dell'Est attaccano a martellate la vetrina blindata di un gioielliere in una stradona che da Milano porta fuori, dove una volta era campagna. Gli fanno niente ai cristalli antiproiettile, giusto una crepa. Il gioielliere esce con la 44 Magnum. Uno dei due ragazzi riesce a scappare, l'altro viene freddato. I cittadini della stradona scendono in piazza per esprimere solidarietà e conforto al gioielliere che ha difeso la sua sicurezza e la sua proprietà. Per giorni il corpo del ragazzo rimane all'obitorio, non ha documenti, non ha nome, non ha nazionalità. Qualche mese dopo: dieci righe in una pagina interna. In un paese della Puglia muore - non ricordo come - un giovane clandestino, anche lui senza nome né patria. Nessuno vuole farsi carico delle spese funerarie, neanche il comune. Una vecchina svuota il libretto postale, gli dà onorata sepoltura, fa incidere sulla sua lapide : Al Dio che tutti ci conosce. Da qui è nata l'idea di una moderna e milanese Antigone.