Tab Article
"Narrare negli anni Zero. Se c'è un elemento che accomuna gli scrittori degli anni Zero, questo va rinvenuto nel rifuggire dall'ambizione a "fare romanzo"; quella ambizione che il Calvino degli anni Sessanta riteneva essere "una trappola ritardatrice in cui cascarono anche i più avvertiti". Solo sfumandone i confini, il romanzo può trasformarsi in uno "spazio altro", capace di opporsi al dominio del significante, che è rivelativo di quella potente, forse magnifica, ma anche terribile allucinazione che la modernità ha forgiato e alimentato, cioè che il simbolico è esso stesso un'illusione senza fondamento. È quello che caratterizza la scrittura 'eretica' di Emanuele Tonon, capace di scandagliare quella "ferita" interiore per mezzo della quale "gli esseri comunicano tra di loro e si trovano restituiti alla bellezza della notte" (Bataille).