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Nel suo monumentale "Storia del Pacifico", Oskar Spate ha voluto ricostruire la storia di quella sconfinata distesa d'acqua che divide le Americhe, l'Oceania e l'Asia. Attraverso l'intreccio e il contributo delle fonti dell'epoca, così come della grande storiografia e dell'antropologia moderna, l'autore ci presenta le scoperte dei conquistatori europei, lo stupore verso i paradisi trovati e le loro ignote popolazioni, le mire colonizzatrici e le nuove rotte commerciali. Nel corso della sua epica ricostruzione in tre volumi - "Il lago spagnolo" (XVI-XVII sec.), "Mercanti e bucanieri" (XVII-XVIII sec.), "Un paradiso trovato e perduto" (XVIII-XIX sec.) -, il lettore prende parte alla progressiva scoperta dell'Oceano Pacifico, che fino ad allora era una distesa d'acqua senza nome, da parte di Magellano e degli altri navigatori spagnoli e portoghesi. Solo con l'arrivo degli olandesi, però, si inaugura una nuova stagione di esplorazioni, commerci e conflitti, che vede emergere il ruolo degli imperi asiatici e dei nuovi stati americani. Infine, si approda alla scoperta dell'Oceania, quale ultimo paradiso terrestre, e al definitivo e spietato affermarsi come potenze globali di Inghilterra e Francia, ma anche al ruolo fondamentale giocato da russi, giapponesi e americani. Un complesso affresco della storia del Pacifico, in un dipanarsi di avventure, vittorie e sconfitte, di eroismi e orrori, che non può non suscitare grande interesse e fascino.