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Don Pippo era rimasto visibilmente scosso nell'apprendere quella notizia. Stentava a credere che il Generale non fosse più in vita. Proprio lui, il generale comandante in capo di tutte le truppe del Re delle Due Sicilie, così come lo volle fregiare il deposto Francesco II di Borbone. Nei registri parrocchiali della Selva di Sora, dove era nato, figurava con il nome di Luigi Alonzi, ma tutti lo conoscevano come "Chiavone". Un militare, un guardaboschi, un legittimista, un partigiano, un capobanda o più spregiativamente un brigante? Forse un po' di tutto ciò, ma di sicuro in quel tempo, in quelle zone di confine e per quelle popolazioni rappresentò una vera e propria leggenda.