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Tratto da "Un anno sull'Altipiano", diario di guerra di Emilio Lussu, "Uomini contro" è un film non genericamente pacifista, bensì radicalmente antimilitarista, che poteva nascere soltanto nella stagione del Sessantotto, quando si espressero la libertà e il coraggio di mettere in discussione i miti pazientemente inculcati da fascismi vari e finte democrazie. Per la prima volta vi si svela in modo inequivocabile la natura vera della Grande Guerra e di tutte le guerre: non uomini di una nazione contro uomini di un'altra, ma classi dirigenti contro classi subalterne, ricchi contro poveri. E la forza del film sta nel fatto che la violenza insensata non è un prodotto della pazzia degli uomini ma della logica del militarismo. A distanza di cinquant'anni dall'uscita del film (1970), questo libro ne analizza la genesi e le motivazioni, ne racconta i problemi finanziari e di censura, ne descrive le sequenze principali confrontandole con il testo di Lussu, ne mostra il messaggio di straordinaria universalità.