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Dalla solitudine della sua personale tricea, Lu Paer ci racconta la gioia di vivere che appartiene agli animali, all'erba, agli alberi. Per gli uomini è solo un'illusione, troppo impegnati a fuggire dal dolore, finanche dalla memoria della sofferenza. Il dolore, però, non è mai fine a se stesso, ma è invito a vivere il presente nel rispetto di sé e dei propri ideali. Una poesia limpida, sincera, sofferta.