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"Stefano Mastrocinque, questo giovane e promettente artista, è veneziano, come lo sono io: ed è questa una delle ragioni forse la principale, che mi hanno spinto a dedicargli qualche riflessione. "L'opera", è stato scritto, "nasce sempre legata al luogo dove è prodotta" (M. G. Messina, Venezia anni cinquanta: il turbamento della pittura, Venezia 1950-1959, p. 19). Il giovane Stefano, nei risultati pittorici più riusciti, applica la propria ricerca ai tre elementi storicamente dominanti nell'arte veneziana: allo spazio, alla luce e al tempo, all'interno della natura e del paesaggio veneziano; il tutto si traduce in colore, in forme nitide, in atmosfera, insomma. E nel suo approccio pittorico, ancora incerto sulla via da seguire, Stefano incarna, forse inconsapevolmente, il dibattito culturale che investe Venezia nel primo dopoguerra". (dalla prefazione di Francesco Donadi - Università di Verona)