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Romanzando un'agghiacciante vicenda di cronaca realmente accaduta a Palermo alcuni anni fa - una sordida storia di sfruttamento di minori e di film pedopornografici - Nicolò Angileri tratteggia il ritratto di un quartiere e delle figure che vi si muovono, alcune con ferocia, altre con rassegnazione, i bambini spesso con l'innocenza violata da adulti insensibili a tutto tranne che al richiamo del denaro. Per tutti, nel quartiere, i buoni come i cattivi, vige un tabù: non si fanno denunce alla polizia, non si è spioni. Il ricordo delle passate sofferenze e la consapevolezza che solo parlandone le potrà superare riusciranno a convincere uno dei piccoli abusati a raccontare tutto. Sullo sfondo, nel romanzo, si muovono personaggi indimenticabili delle battaglie civili di quegli anni contro la mafia, la delinquenza, l'ignoranza, come don Pino, padre Puglisi, che fu sempre al fianco degli oppressi e alla ribellione alle regole dell'omertà dedicò la vita.