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Salvatore, un grande personaggio politico italiano e Victoria, una medium, una broker e un'esperta oratrice statunitense. Due contesti ben differenti. Entrambe le figure emancipazioniste di Salvatore e Victoria vivono degli anni tumultuosi per le loro nazioni: da una parte l'unità d'Italia e dall'altra la guerra civile americana, che hanno condotto ad epiloghi però pacifici. Questi due radicali hanno deciso di trasformare la società e, nonostante le numerose e soltanto a volte apparenti contraddizioni nel loro pensiero, sono riusciti a portare avanti le loro battaglie al meglio. Nel XIX esimo secolo gli uomini cristallizzano idee preconcette della donna basandosi sulle mere differenze biologiche che però non giustificano il porre in essere di comportamenti discriminatori, almeno secondo Salvatore Morelli e Victoria Woodhull. Combattendo la persistenza del pregiudizio sociale, i due avanguardisti rivoluzionari condannano il consenso sociale diffuso allo stereotipo dell'inferiorità della donna, quale falsa rappresentazione della realtà.