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«Del corso dela vita, o tarda, o presta, / quando Morte a' mortali il passo arresta / la meta è questa, e qua nel punto estremo / tutti verremo». Le Lagrime sono il capitolo obituario di Lira III (1614), ultima prova lirica che - sul piano ideale - corona una stagione poetica di successo iniziata ufficialmente con la stampa, nel 1602, delle Rime. Marino si dedica qui al verso funebre con occhio più attento, più maturo: ripensando e modificando gli aspetti portanti della silloge, dalla selezione dei modelli alla struttura metrica dei singoli componimenti, il poeta confeziona un prodotto dinamico e, allo stesso tempo, personale. Il commento, storico e letterario, che accompagna ogni sonetto, madrigale e canzone indaga la tradizione precedente e contemporanea, evidenziando gli elementi di contatto e le novità di un'opera che si dimostra essere essenziale crocevia dell'intera produzione mariniana.