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Il 1494 e il 1530 fissano tradizionalmente gli estremi delle guerre d'Italia. Anche in campo letterario le due date hanno un forte valore periodizzante, con la morte di figure come Boiardo, Poliziano e Pico della Mirandola da una parte, e la stampa delle rime di Bembo e Sannazaro dall'altra: entro uno scenario inquieto e fecondo, matura quel petrarchismo rigoroso che avrebbe impresso una nuova direzione alla scrittura lirica italiana ed europea. Il volume intende offrire una visione d'insieme che sviluppi e integri alcune tra le più importanti acquisizioni filologiche e critiche prodotte nell'ultimo trentennio di studi. Vengono così messi in luce anche problemi e peculiarità della trasmissione testuale tipica di quella stagione, sollecitando a nuovi attraversamenti negli ambiti tanto dell'analisi stilistica quanto della ricostruzione storiografica, al fine di arricchire i recenti tentativi di racconto unitario della storia della lirica italiana tra Quattro e Cinquecento.