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"C'è un vasto e mosso spaziare in figure e nuclei tematici in questa nuova raccolta di Luigi Cannone. A volerne accennare fin da subito, i centri nevralgici del libro sono il tempo e il vuoto, l'ombra del nulla e la morte, colti (sentiti) in interrelazione dinamica con i loro antipodi percettivi: lo spaziotempo dell'estasi e il "pieno" - di fiori, di uccelli, di cieli - della natura, la luce materica del mondo e la passione d'amore. [...] Al riparo, per così dire, di una plurisecolare tradizione, Cannone si addentra qui senza alcuna remora intellettuale, e con discreta ingegnosità costruttiva, in una duttile, laocoontica e stilisticamente orientante forma-pensiero, e si permette di riempire i suoi testi di presenze d'impronta lirica smaccata, le rondini «che in tondo girano», l'albero "esasperato" che non muore, il quotidiano che s'incanta dell'anima, la grazia nelle pupille sorprese ecc.". (Dalla Prefazione di Massimo Morasso)