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Sei ritratti di donne che hanno reso la danza non solo una grande arte ma anche un'esperienza sociale e di partecipazione rituale collettiva. Introdotta da Loïe Fuller, Ruth St.Denis e Doris Humphrey, avanza in scena la prima donna: è la mitica Isadora Duncan, danzatrice di bellezza fulgida e di grazia splendida, che orientava i propri movimenti al disvelamento completo e che, quasi nuda e a piedi nudi, sprigionava una sensualità plastica nella sua torsione insieme dolce e scultorea, emanando un fascino estatico e divino. La segue Mary Wigman, allieva e collaboratrice didattica di Laban nella comunità dei danzatori di Monte Verità e sostenitrice dell'autosufficienza espressiva e tecnica della danza tedesca. Arriva, poi, superba, con il suo metodo di danza rivoluzionario, Martha Graham, signora della Modern dance e creatrice di un nuovo linguaggio della corporeità. E dopo Martha è la volta della santa sui pattini a rotelle, come la definì Fellini, Pina Bausch e il suo Tanztheater tedesco che, con la sua originale poesia del mondo, ha terremotato il panorama delle arti dal vivo. Chiude questa sfilata di gran galà la poetessa della danza, Carolyn Carlson.