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Vulcano, 1964. Dopo un incontro a Cortona, la poetessa e scrittrice messinese Helle Busacca intraprende la stesura di un "Diario epistolare dedicato a Corrado Pavolini", noto intellettuale e regista di origini toscane di cui è innamorata da più di vent'anni. Ciò a cui dà vita attraverso le pagine sinora inedite dedicate a una "storia senza storia" è un incandescente teatro del sé, in cui drammatizzazione dell'esperienza personale, elaborazione autorappresentativa ed espressione di un'interiorità viva e inquieta si fondono in un amalgama dai caratteri fortemente ibridi, veicolato da una dirompente forza comunicativa. Mentre l'interlocutore disperatamente inseguito si fa sempre più evanescente e irraggiungibile emerge inconfondibile, fra confessione e rivendicazione, la voce di una moderna eroina tragica.