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La dizione "questione meridionale" fu utilizzata per la prima volta nel 1873 dal deputato radicale lombardo Antonio Billia, che così etichettava la situazione economica del Mezzogiorno, secondo lui disastrosa se confrontata con quella di altre regioni dell'Italia unita, e viene adoperata ancora oggi nel linguaggio comune. Questo volume rilegge la "questione meridionale" come storia del meridionalismo e del neomeridionalismo (con una premessa sul periodo prima dell'unità, poi del primo parlamento unitario) attraverso i grandi pensatori che l'hanno qualificato e le vicende storiche che l'hanno accompagnato: la Prima guerra mondiale, il fascismo, la Seconda guerra mondiale, per sfociare nel neomeridionalismo con Nicola Zitara, i relativi movimenti, il neomeridionalismo 2.0 di Terroni e il Neomeridionalismo 3.0, cioè il futuro. Introduzione di Pino Aprile.