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Il Vesuvio [...] nel 472, si schiuse in terribili voragini, donde esciva lava bruciante e donde piovevan lapilli e cenere: e Napoli fu minacciata di esserne sepolta. San Felice, vescovo, si recò, coi fedeli alla tomba del Santo: quasi per incantesimo, la lava si arrestò, la cenere non cadde più; questi miracoli sono riferiti nella Greca leggenda di San Gennaro. Ma ve ne è un altro, riferito, in un documento antichissimo che ricorda il Testini: nel 685, al sedici febbraio, il tremendo monte, lo sterminator Vesevo infuriava. Ceneri e fiamme si rovesciavano sulla città [...]. Allora, in quell'orrendo momento, si fecero pubblici digiuni, penitenze e preghiere: si fece la processione alla tomba di San Gennaro. Subito, il Vesuvio si calmò: l'eruzione si estinse. [...] Così le due storie, quella del Vesuvio e quella dei miracoli di San Gennaro si confondono [...].