Tab Article
«Oggi i pochi veri critici [di poesia] sanno di agire senza fondamenti teorici né legittimazione pubblica» sostiene Alfonso Berardinelli. Che alla critica manchi la legittimazione pubblica, pochi possono essere i dubbi, ma che tutta la critica sia priva di "fondamenti teorici" si può dubitare alla luce di vent'anni di lavoro da parte della rivista «Atelier». E allora ci si deve domandare quale sia il compito della poesia all'interno di una cultura "emporiocentrica", incardinata in una società nella quale l'uomo è ridotto a "macchina di consumo", il cui bisogno va continuamente riattivato e realizzato, e quale sia la funzione dei mass media, ormai quasi del tutto allineati alle logiche del "mercato". A questi interrogativi hanno inteso aprire una serie di prospettive i relatori dei due convegni svolti il primo a Palazzo Medici Riccardi di Firenze il 6 febbraio 2017 e il secondo alla Biblioteca "Sormani" di Milano il 12 aprile 2018. Il loro contributo non ha certo risolto tutti i problemi, ma rappresenta un vero e proprio snodo nell'assunzione di consapevolezza sulla questione da parte di chi lavora nel settore della poesia contemporanea.