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"È una raccolta di singolare compattezza e coerenza, questa che ci propone Gregorio Lato (l'autore si firma con uno pseudonimo), a dispetto della panoplia di anni e situazioni che mette insieme, con la prima delle sei complessive sezioni Giorni pari, giorni dispari che risale addirittura agli inizi degli anni '80 per arrivare fino ad anni recentissimi (l'ultima sezione, Prima o poi, è del 2015). Una compattezza che è data, più che dai temi, dalla coerenza dei toni, dalla temperie per così dire "morandiana", evidente nel cursus stilistico oggettivo, chirurgico, di una scrittura fondata sulla ricerca di un'essenzialità ed esattezza geometrica, classica, a livello di lessico di sintassi di metrica, seppure con qualche sapida invenzione (grafica) e una spruzzatura di ironia. Gregorio Lato mette in atto le risorse di una scrittura piana e lenticolare, colta e raffinata, in grado di immetterlo senza traumi, soprattutto per il lettore, "nell'inferno della foresta" dell'esis tenza." (Vincenzo Guarracino)