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Si legge una volta la raccolta di Fabiano Spessi e si ricava l'impressione di averne scandagliato la profondità, subito dopo la si vuole rileggere e ci si accorge che elementi importanti erano sfuggiti, la si prende in mano per la terza volta e affiorano particolari nuovi. Perché? Perché questi versi nell'apparente cristallinità celano un fiume carsico che risveglia ricordi, esperienze, immagini della Milano contemporanea. E la città, che può essere considerata contemporaneamente emblema di un mondo globalizzato e luogo in cui vive l'autore, è presente con una concretezza "visiva" con i suoi bar, i supermercati, i kebab, la periferia, i centri commerciali, le vie, le luci, i negozi, il mondo della moda, l'Expo... luoghi sempre riflessi nella mente dei personaggi che di volta in volta contribuiscono a delineare il "mondo interiore" dell'uomo del nostro tempo.