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La risalita è la metafora della vita, dove la poesia ha un ruolo importante: ora di consolatrice, ora di rivelatrice di ideali sublimi, capaci di "convertire" un uomo. Il romanzo narra di un giovane che sogna e lotta per affermarsi nella vita, che scopre precocemente il degrado dell'uomo, ne è lambito e ne prova compassione. Ma c'è anche la scoperta dell'amore con i suoi risvolti imprevedibili e il dramma familiare. Quando, con la laurea, il protagonista pensa di aver toccato il cielo con un dito, c'è l'amaro risveglio della coscienza, che taglia l'erba sotto i piedi. E gli ricorda che anche lui ha soggiaciuto alle tentazioni e al male. Può allora succedere anche il miracolo: che la poesia diventi "mezzo" con cui una forza provvidenziale gli illumina la strada che conduce in alto. Così, attraverso la ricerca interiore e un'adeguata azione catartica, la risalita dagli inferi è possibile, anche per chi si è giudicato "sporco, inadeguato e indegno". E dalla verità nasce la libertà dell'individuo, che impara a vivere con amore, aprendosi agli altri, non solo con parole e gesti, ma soprattutto con lo sguardo, che è fonte di pura gioia.