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È la montagna che fa l'Alpino. Il mito del soldato con la penna sul cappello nasce dallo stretto rapporto con questo ambiente tanto duro ed esigente nei confronti dell'uomo, quanto generoso nel concedere al suo animo la sensazione di infinito e di libertà insita negli spazi maestosi che lo caratterizzano. La montagna, come tutti i luoghi estremi, è una creatura governata da regole cui non è possibile derogare. Allontanarsene significa esporsi a gravi rischi. Scegliere di condurre la propria esistenza abbarbicati alle sue pendici vuol dire doversi piegare ai ritmi che essa impone, regolati dall'eterno moto delle stagioni, imparando ad accettare le sfide che essa presenta ogni giorno. Si deve insomma sottostare ad una rigida disciplina del vivere. L'Alpino della Grande Guerra è fatto di tutto questo.