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"La poesia è miele sulle piaghe dell'anima, cielo rubato agli dei, azzeramento di dimensioni spaziotemporali, scioccante contatto di mondi separati senza bisogno di presentazioni, splendido distillato di letture e incontri. La poesia è la mia terapia del dolore, la mia lanterna magica. Forse sono riuscita a diventare medico di me stessa ritrovando la mia meraviglia, giocando con le parole e creando vestiti per le mie emozioni. Per riconoscerle uso tutti i colori della luce e i tipi di stoffa. Puoi divertirti a cercare, nel mio baule, qualche vestito che si adatti a te, per indossarlo nei giorni di pioggia o con il sole, per sentirti più bella o consolarti di un dispiacere. Il poeta è uno specchio graffiato in cui ognuno guarda sé stesso. Deve conoscere il dolore e la passione. I graffi della vita sono cicatrici che non sanguinano più ma che disegnano la mappa del tesoro nell'isola della nostra mente".