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La poesia di Massimo Zanetti apparentemente ha come tema centrale o direi unico, la donna, nei suoi aspetti fondanti, con la sua profonda sensibilità e con la sua accattivante e speciale dimensione corporea. In verità, una lettura più attenta e profonda, impatta necessariamente con altri temi: il tempo nella sua dimensione filosofica dove l'esserci si scontra con l'impotenza dell'uomo a dispiegarsi completamente e la malinconia coniugata in varie forme, come ascolto dell'anima, come interrogativo sulla vita, come motore per una nuova rigenerazione. La raccolta, frutto di dieci anni di scrittura, rinnova il "canto" ad ogni pagina, senza apparire scontata o ripetitiva, anzi la sorpresa si rinnova persino nell'odore delle cose, " l'odore di mele " che "libera la mente", per trattenere il lettore sui temi della vita, dove l'incontro con l'amore e con la donna, ci porta pure all'anima intesa come paesaggio di vita e narra della nostra sempre viva innocenza di fronte al mistero dell'esserci e al suo naturale dispiegarsi. L'arte di Zanetti agisce dolcemente, ma in profondità, si fa piccola per indagare ogni piega, anche piccolissima, nella grandezza circoscritta che tocca l'uomo e l'universo. E l'indagine, per finire, ritorna e si posa sulla figura femminile che alle volte dolorosamente scolora, ma che con la levità dell'amore rinasce e si abbandona a nuova vita senza sosta o ripiegamento.