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Secondo un pregiudizio duro a morire, la prima cosa che i bambini devono fare quando cominciano a studiare musica è imparare a riconoscere i segni grafici con i quali si scrivono le note; passata questa, tuttavia, una seconda prova li attende: quella del solfeggio. E qui cominciano veramente i guai: molti bambini non riescono infatti a vedervi niente di attraente o di musicale. Di fatto i bambini sanno già la musica: la sanno ascoltare e capire e in parte la sanno anche fare. Le difficoltà arrivano con lo studio di uno strumento: è a questo punto che interviene il problema della lettura. Questo volume insegna come si può affrontarlo senza forzature. Parla anzitutto di esercizi antecedenti la lettura: parla dell'improvvisazione, del suonare a orecchio, dell'apprendere l'espressività musicale attraverso l'espressività corporea, cioè di tecniche del fare musica che non si servono di segni grafici. Molte di queste tecniche sono già note e diffuse: questo volume cerca di presentarne gli aspetti essenziali, di fare il punto sulla situazione e di offrire strumenti pratici di intervento a tutti quegli insegnanti che sentono il bisogno di attività di questo tipo, ma che non sanno bene come metterle in atto.