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Diminuiscono in modo sensibile gli illeciti ambientali e si riduce il fatturato delle attività delle ecomafie: dopo più di vent'anni, nel 2016 si è finalmente cominciato a intravedere la luce in fondo al tunnel. Le risposte dello Stato e della società civile hanno iniziato a dare i primi frutti, grazie soprattutto all'inserimento dei delitti ambientali nel Codice penale, con un apparato normativo finalmente all'altezza della sfida. Questa, in estrema sintesi, la fotografia dell'Italia scattata dall'edizione 2017 di Ecomafia. Eppure, nonostante i successi, molta strada rimane ancora da fare: dal cemento abusivo che devasta i territori e fa scempio della biodiversità, ai rifiuti che vengono spesso gestiti da associazioni criminali, dalle truffe sull'agroalimentare ai crimini a danno degli animali, fino al dilagare della corruzione nei meccanismi della Pubblica amministrazione, gli ecomafiosi sono sempre abilissimi a trovare nuove occasioni per arricchirsi a spese della collettività. Tuttavia, il calo nel numero di illeciti e l'aumento degli arresti e delle denunce raccontano meglio di ogni altro dato il netto cambio di passo del nostro paese nel contrasto ai ladri di futuro.