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Un forestiero arriva su un'isola. Non proferisce parola, si esprime magnificamente, ed esclusivamente, attraverso le sue mani. Il forestiero è il nuovo "barbiere". Gli isolani gli si accostano con grande diffidenza. In quel posto c'è stata sempre e solo una dinastia di barbieri. L'ultimo di quella stirpe, però, non ha eredi. La vecchia bottega rientra in funzione. Ma la gente è ancora scettica. Toccherà proprio ad Orazio (il vecchio barbiere) fare la prima mossa. Orazio, sotto le mani dell'uomo, inizia a parlare. A vuotare il sacco. Tira fuori tutto quello che aveva seppellito in fondo al cuore per anni. Cose mai raccontate neanche a se stesso. Una liberazione. Una vera rinascita! Gli isolani prendono coraggio e si fanno avanti. Ognuno di loro racconta ciò che appesantisce la propria vita da sempre. Ognuno di loro, uscito dalla bottega, è un'altra persona. Questa storia parla alla parte più profonda di noi, invitandoci a lasciare andare ciò che appesantisce il nostro slancio e a proiettarci verso qualcosa di migliore: la nostra vera vita.